Indicazioni operative del Comitato Tecnico Scientifico del 2 settembre 2020

Di seguito sono riportate le indicazioni operative e le linee di indirizzo emerse nell’incontro del CTS del 02 settembre 2020:

QUESITI IN MERITO ALLA RIAPERTURA DEI SERVIZI EDUCATIVI 0-6 E DELLE SCUOLE:

1. Il “Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia” prevede che siano individuate ulteriori figure ausiliarie da inserire nel personale in dotazione del servizio/scuola, al fine di limitare i contatti dei gruppi-sezione alle interazioni con adulti di riferimento stabili. A tale scopo è possibile inserire tirocinanti con ruolo di ausiliari?
Data la normativa vigente, ed in particolare il documento del Ministero dell’Istruzione Adozione del “Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia” che sottolinea l’impegno dei sottoscrittori del Documento a verificare la possibilità di individuare ulteriori figure professionali, di prevedere eventuali deroghe per le sostituzioni e di assegnare dotazioni organiche aggiuntive nei limiti delle risorse disponibili, si sottolinea che i tirocinanti possono affiancare il personale ausiliario nello svolgimento delle operazioni di pulizia, conseguentemente alla necessità di garantire, mediante protocolli operativi maggiormente impegnativi e da ripetersi frequentemente, le corrette condizioni igienico-sanitarie.
Si sottolinea che le eventuali attività di affiancamento al personale ausiliario non dovranno essere computate come ore di tirocinio formativo per svolgere la funzione di educatore.
Al fine di agevolare eventuali attività di contact tracing, il servizio è tenuto a registrare e conservare la presenza di tutte le persone che entrano nel servizio stesso, compresa quella dei tirocinanti, con specifico riferimento al gruppo-sezione all’interno del quale sono svolte le attività di tirocinio e le eventuali attività ulteriori.

2. In riferimento alla misurazione della febbre nei servizi educativi 0-3, qual è il parere condiviso dal Comitato Tecnico Scientifico?
Il Comitato Tecnico Scientifico ritiene opportuno promuovere la misurazione della temperatura nei contesti educativi per la prima infanzia, sulla base della riflessione sulle seguenti peculiarità e necessità specifiche.
– La fascia di età degli iscritti al nido: i bambini da 0 a 3 anni presentano con maggiore frequenza, soprattutto nella stagione invernale, sintomi Covid-19 compatibili (tosse, raffreddore).
– L’organizzazione della giornata educativa al nido: il nido è caratterizzato da un tempo lento che facilita le procedure di misurazione della febbre, senza compromettere la qualità delle esperienze vissute dai bambini.
– Il numero di iscritti: il numero ridotto di bambini permette di compiere la misurazione della temperatura in tempi ragionevoli.
Il CTS sottolinea l’importanza di inserire questa ulteriore misura preventiva, a base volontaria, nel Patto di Corresponsabilità, da far firmare alle famiglie prima dell’inserimento dei bambini.

3. La normativa vigente in materia di servizi educativi per la prima infanzia stabilisce che i servizi educativi del sistema integrato, presentino la revisione del Progetto Educativo ogni anno educativo. Il “Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia” prevede di integrare il Progetto Educativo annuale con i protocolli di sicurezza anti Covid-19, a cui aggiungere il Patto di Corresponsabilità. E’ possibile chiarire i tempi e le modalità per la presentazione della documentazione richiesta?
In merito alla presentazione dei documenti fondamentali di riferimento del servizio educativo, il CTS ha deciso di mantenere invariati la scadenza e la modalità di presentazione per quanto riguarda il Progetto Educativo, ma ha stabilito la necessità di richiedere un Progetto Organizzativo del servizio, entro il 30 settembre 2020, da indirizzare all’Ufficio Servizi Educativi del Comune territorialmente competente, via PEC, e al coordinamento pedagogico zonale via mail.
Il Progetto Organizzativo dovrà descrivere l’assetto organizzativo del servizio, in particolare:
– Organizzazione e funzione degli spazi, evitando l’utilizzo promiscuo degli stessi spazi da parte dei bambini di diversi gruppi-sezione.
– Organizzazione del tempo, attraverso l’impiego di una tabella di programmazione delle attività che segnali, per ogni diverso momento della giornata, la diversa attribuzione degli spazi disponibili ai diversi gruppi-sezione.
– Organizzazione dei gruppi-sezione sia per gruppi di età omogenea che eterogenea, a seconda dell’assetto organizzativo definito da ogni servizio educativo, garantendo però la stabilità delle interazioni.
– Organizzazione del personale educativo e del personale ausiliario, evitando nei limiti della migliore organizzazione attuabile che tali figure interagiscono con gruppi diversi di bambini.
– Organizzazione delle attività di pulizia e sanificazione di spazi, arredi e materiali in rapporto alle attività educative programmate, attraverso l’ausilio di una tabella di pianificazione delle operazioni di pulizia.
Tale documento dovrà essere parte integrante oppure un allegato del Progetto Educativo, documento che attua il progetto pedagogico con riferimento ad ogni anno educativo, che tutti i servizi saranno tenuti a presentare all’Ufficio Servizi Educativi del Comune di riferimento, entro la fine di novembre 2020.

Insieme al progetto organizzativo sarà richiesto, con la stessa tempistica e la medesima modalità di invio, di allegare il Patto di Corresponsabilità, in quanto documenti necessariamente redatti per la riapertura dei servizi educativi.

L’Ufficio Servizi Educativi di ogni Comune (o dell’Unione dei Comuni, dove presente) si occuperà di inviare la richiesta del Progetto Organizzativo e del Patto di Corresponsabilità ai servizi presenti nel proprio territorio.

4. Il Comitato Tecnico Scientifico, costituito ai fini dell’attuazione del protocollo d’intesa fra il Dipartimento di Prevenzione della USL Toscana Nord Ovest e le Conferenze Zonali dell’Educazione e Istruzione della Zona Educativa Pisana, Valdera e Valdicecina, la Provincia di Pisa, l’Ufficio Scolastico Regionale per l’ambito di Pisa e le Reti delle Scuole per l’Ambito 18 e 19, di quali modalità procedurali si avvarrà per fissare e divulgare le linee di indirizzo generali?
Ai fini di diffondere buone pratiche in materia di igiene e prevenzione e di rispondere tempestivamente alle necessità del territorio, in rapporto all’emergenza sanitaria determinata dal virus Covid-19, il CTS ha deciso di verbalizzare le sedute realizzate e quelle che verranno realizzate nel corso dell’anno. I verbali saranno redatti attraverso l’impiego di un format Domanda/Risposta, allo scopo di rendere il documento maggiormente fruibile. Il verbale di ogni seduta sarà divulgato, dagli Uffici di competenza del Comune di riferimento, a tutti gli attori del sistema integrato di educazione e istruzione 0-18 anni. L’UST si occuperà di diffondere tale documento alle scuole.

5. In merito all’utilizzo di camici nei servizi educativi e nei vari ordini di scuola è possibile chiarire se occorre farne uso?
L’utilizzo del camice mono-uso è ritenuto misura eccessiva; nei servizi 0-6 si consiglia l’utilizzo di vestagline individuali.

6. E’ possibile chiarire l’utilizzo delle mascherine nei servizi educativi e nei vari ordini di scuola, da parte dei bambini e degli alunni?
Premesso che:
• la misura contenitiva del distanziamento fisico (inteso come distanza minima di un metro tra le rime buccali degli alunni e di due metri nella zona interattiva della cattedra tra l’insegnante stesso e i banchi) rimane uno dei punti di primaria importanza nelle azioni di prevenzione;
• che l’utilizzo della mascherina è particolarmente importante in situazioni di movimento in quanto potrebbe non essere garantito il distanziamento minimo;
• che non sono soggetti all’obbligo di mascherina i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina (art. 1 del DPCM 07-08-2020).

L’indicazione all’uso delle mascherine deve essere differenziata per fasce d’età:
• fra 6 e 11 anni (scuola primaria): per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità (i.e. bambino seduto al banco), con il rispetto della misura del distanziamento fisico con gli altri bambini e l’insegnante e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto).
• dai 12 anni in poi (scuola secondaria): anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina potrà essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della misura del distanziamento fisico con gli altri bambini e l’insegnante, l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto) e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale.

Le mascherine utilizzate dovranno essere di tipo chirurgico.

Adottando il principio della massima precauzione per gestire in sicurezza il momento critico della riapertura delle scuole, si sottolinea l’importanza di affiancare l’uso della mascherina alle altre misure preventive, quali il distanziamento fisico, la pulizia delle mani e l’igiene personale e dell’ambiente, la sanificazione ordinaria, l’etichetta respiratoria (i.e. tossire nell’incavo della piega del gomito), il ricambio d’aria…

7. E’ possibile chiarire l’utilizzo delle mascherine nei servizi educativi e nei vari ordini di scuola, da parte degli educatori e insegnanti?

Nei servizi 0-6, durante le attività educative che consentono il distanziamento di almeno un metro, gli educatori possono utilizzare una visiera leggera che consenta di vedere il volto.
Il CTS suggerisce, inoltre, l’utilizzo delle mascherine realizzate con materiale trasparente, certificate, per consentire la riconoscibilità del volto e della mimica facciale degli educatori.
Durante tutte le azioni di cura che implicano vicinanza massima o il contatto con liquidi biologici (per es. cambio del pannolino, addormentamento,…) occorre che il personale indossi la mascherina chirurgica; può inoltre essere previsto l’utilizzo di ulteriori DPI (es. guanti, protezioni per gli occhi, mascherine FfP2,…).

Nell’interazione con i bambini disabili, la cui cura potrebbe implicare una vicinanza continuativa e il contatto frequente con liquidi organici, è obbligatorio l’uso della mascherina chirurgica ma si consiglia l’utilizzo di mascherine FfP2; si suggerisce che il tipo di DPI sia definito sulla base di un’attenta analisi della situazione specifica.
Il CTS informa che è in corso un Tavolo Regionale che sta affrontando le problematiche connesse alla disabilità, sia dal punto di vista dei bambini che dei lavoratori.

Negli altri ordini di scuola è obbligatorio l’uso delle mascherine protettive per tutti gli insegnanti e per gli operatori; per specifiche esigenze educative o didattiche è possibile l’uso di visiere che consentono la visione del volto, previa verifica da parte del RLS, in accordo con il referente del Dipartimento di Prevenzione.

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