Indicazioni operative del Comitato Tecnico Scientifico del 18 settembre 2020

Di seguito sono riportate le decisioni, le indicazioni operative e le linee di indirizzo emerse nell’Incontro del CTS del 18 settembre 2020.

E’ inoltre allegata, al presente documento, la sintesi di quanto emerso nell’Incontro Regionale dei Referenti degli Organismi di Coordinamento Infanzia Zonali, di martedì 15 settembre 2020 (Allegato 1).

  1. Creazione di un “Gruppo di lavoro Monitoraggio scuole e servizi educativi”:

Il Dr Cibeca ritiene necessario che il Dipartimento di Prevenzione condivida con il CTS la modalità di monitoraggio di scuole e servizi educativi.

Conseguentemente si procederà alla creazione di un gruppo di lavoro che andrà a verificare che servizi e scuole operino in coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente e che promuova eventuali azioni di miglioramento, nel caso in cui si rilevino delle criticità, dando indicazioni operative.

Il gruppo di lavoro procederà alla stesura di check list che consentiranno di procedere in modo omogeneo ed uniforme su tutto il territorio.

Si specifica che verranno monitorati gli interventi specifici messi in atto in conseguenza dell’emergenza sanitaria da Covid 19 e non altri aspetti.

Il CTS approva tale proposta e decide che, nella fase di realizzazione delle check list possa essere utile il coinvolgimento di alcuni rappresentanti fra Dirigenti, RSPP e referenti Covid delle scuole; il numero di tali figure coinvolte non dovrà essere elevato per non ingessare l’attività del gruppo di lavoro. Il Dr Cibeca sottolinea l’importanza della presenza della Provincia.

Durante i sopralluoghi saranno invece presenti, oltre ai membri del gruppo costituito entro il CTS, il Dirigente, l’RSPP e il referente Covid della scuola-servizio educativo nella quale si sta svolgendo l’attività di monitoraggio, al fine di promuovere azioni di miglioramento condivise con la specifica scuola-servizio educativo.

Ferretti (Dip di Prevenzione) specifica che le check list daranno evidenza di quanto emerso durante il monitoraggio e saranno utile strumento per individuare le aree di intervento; tale attività è a sostegno delle scuole e volta a poter dare indicazioni operative; le prescrizioni saranno fatte soltanto qualora, durante il sopralluogo, emergano situazioni di pericolo.

  1. Creazione di un “Gruppo di riferimento IPN-Sistema Scolastico, per Covid”, che unisca Dipartimento di Prevenzione e Scuole-servizi educativi.

Il Dr Cibeca informa che verrà creata una struttura volta a facilitare e velocizzare le informazioni e la risoluzione delle problematiche igienico-sanitarie.

Il 19 settembre si è chiusa la selezione attraverso la quale si procederà ad assegnare due medici per ogni zona educativa i quali, insieme al pool infermieristico, collaboreranno alla gestione delle problematiche che si verificheranno nelle scuole e nei servizi educativi. Ciò nella zona Valdera e val di cecina; nella zona pisana è in corso una riorganizzazione volta a prendere parte fattiva nel CTS e alla creazione di una struttura analoga.

E’ già stata inviata mail dedicata per le comunicazioni/richieste fra scuole-servizi educativi e Dipartimento di prevenzione della USL Toscana Nord Ovest; le mail sono riportate a seguire:

Il CTS decide di richiedere a tutti gli istituti comprensivi e superiori e a tutti i servizi educativi di inviare al CTS una comunicazione (il CTS preparerà il modello) nella quale vengano esplicitati:

  • nome del dirigente scolastico
  • nome del referente covid
  • nome del RSPP

per ogni figura dovranno inoltre essere comunicati i recapiti (mail e telefono) ed eventuali persone in sostituzione.

  1. Azioni a sostegno dei bambini disabili e delle loro famiglie:

Il Dr Gestri (Provincia) informa che, durante il GLIP del 16 settembre, i rappresentanti delle famiglie dei bambini e degli alunni disabili hanno espresso preoccupazioni in merito a quanto potrebbe accadere nel caso di quarantena disposta per la classe o per l’istituto.

Le famiglie chiedono che le scuole e i servizi sociali non interrompano le attività educative e i servizi a sostegno degli alunni e delle famiglie.

Anche la Dr.ssa Meoni informa della richiesta giuntale dalla Dr.ssa Lupia (UST amb. Pisa), di informare il CTS di tale bisogno esprivesso in sede di gruppo di lavoro provinciale.

Il Dr Cibeca si occuperà di portare all’attenzione della Dr.ssa Salvadori (SdS zona valdera e val di cecina) e della Dr.ssa Ghilli (SdS zona Pisana) tale problematica.

  1. Creazione di un “Gruppo di lavoro Formazione e Informazione nelle scuole” e ruolo del Coordinamento Zonale Educazione e Scuola (CZES):

Anna Maria Braccini del CRED Valdera propone il Coordinamento Zonale Educazione e Scuola (CZES) quale luogo che può organizzare, secondo le Linee di indirizzo già note, ed altre che dovessero intervenire, la formazione per i docenti della scuola di ogni ordine e grado.

I CZES delle tre Zone Educative, sono già rappresentati nel Comitato Tecnico Scientifico quali organismi delle Conferenze Educative e questo rende più snelle le procedure eventuali.

La formazione potrebbe essere proposta alle scuole con modalità da remoto, con registrazione, come già è stato fatto nel mese di luglio per la riapertura dei Centri Estivi, modalità che è stata utile anche per la riapertura dei Nidi e dei Centri 0-6.

La formazione potrebbe essere organizzata tenendo conto di interventi finalizzati alla scuola dell’infanzia, primaria e alle scuole secondarie di 1° e 2° grado per le diverse specificità dei contesti.

I Coordinamenti (CZES) delle tre Zone Educative sono presenti nel CTS e questo favorisce e velocizza i tempi della concertazione per mettere a punto la proposta e renderla operativa. Un piccolo gruppo di lavoro potrebbe occuparsi della progettazione entro tempi brevi.

Il CTS accoglie la proposta, anche con argomentazioni a favore da parte di Cibeca, Meoni, Gestri, Coli, che sottolineano il ruolo della formazione per promuovere comportamenti ed indicazioni omogenee e uniformi nelle scuole delle tre zone educative.

Il CZES potrebbe inoltre supportare l’USR nel diffondere le informazioni nelle scuole in modo maggiormente capillare.

  1. Il Comune di Pisa, in data 9 settembre, ha inviato al CTS il quesito a seguire:

“Nel decreto n. 80 del 03/08/2020, al punto 10 –Indicazioni igienico-sanitarie/allegato tecnico-  si legge:

La precondizione per la presenza nei servizi educativi e nelle scuole dell’infanzia di bambini, genitori o adulti accompagnatori e di tutto il personale a vario titolo operante è:

    1. l’assenza di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti;
    2. non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni;
    3. non essere stati a contatto con persone positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni.

Il Comune di Pisa chiede pertanto al CTS indicazioni in merito a come si può gestire l’ingresso in struttura di famiglie al cui interno vi sono persone che lavorano a contatto con malati di COVID-19.

Il CTS ha espresso il quesito entro l’Incontro Regionale dei Referenti degli Organismi di Coordinamento Infanzia Zonali di martedì 15 settembre 2020 ore 11.30.

Per la risposta il CTS rimanda all’allegato 1 del presente documento (verbale dell’incontro).

Il CTS sottolinea altresì che il punto c del suddetto decreto 80, oggetto del quesito, viene a scomparire nel successivo documento “INDICAZIONI OPERATIVE PER L’AVVIO DELLE ATTIVITÀ SCOLASTICHE E DEI SERVIZI EDUCATIVI 0-6 “ (delibera della Giunta Regionale n°1226 del 9 settembre 2020).

  1. Nel caso di bambino 0-6 bambino”fragile” (es. una patologia cardiaca) per il quale il pediatra suggerisce di individuare misure specifiche ed integrative per il rischio portato dai bambini 0-6 che non indossano mascherine, si richiedono suggerimenti operativi.

Il CTS sottolinea che nei gruppi 0-6 è la stabilità del gruppo, non la presenza di dispositivi di sicurezza individuali, a garanzia e a protezione del bambino.

Il CTS non esclude altresì, e anzi incoraggia, la possibilità di includere nella progettazione educativa attività che possano far acquisire, anche ai bambini piccoli, attraverso il gioco, la capacità di indossare nel modo adeguato le mascherine, soprattutto nell’interazione con il bambino “fragile”.

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